Quando mi è stato chiesto di occuparmi dell’arredo per La Bottega della Ciliegia, ho capito subito che sarebbe stato un progetto speciale. Uno di quelli che ti fanno brillare gli occhi, perché unisce tutto ciò che amo: artigianato, riuso, prodotti vegetali e uno spazio con un’identità forte da raccontare.
La sfida principale? Lo spazio molto ridotto. Il negozio è piccolo e ogni centimetro andava studiato con cura. Dovevamo riuscire a inserire un armadio espositivo capiente, scaffalature funzionali e persino una vetrina in soli 70 cm di larghezza. Il tutto mantenendo un’estetica accogliente, semplice e rustica.
Da dove siamo partiti: progetto, idee e soluzioni
Prima di tutto ho realizzato un piccolo progetto per capire come gestire lo spazio e valorizzare al meglio l’esposizione: le cassette di frutta dovevano essere visibili, leggibili e raccontare visivamente la freschezza e la genuinità dei prodotti.
Poi è partita la ricerca: non semplice, perché oltre alle misure dovevamo tenere conto del budget e del tipo di intervento necessario per ogni mobile. Ho selezionato alcuni pezzi vintage che potessero funzionare e li abbiamo scelti insieme.
Alla fine, abbiamo recuperato tre mobili:
Per l’ultima scaffalatura, non trovando nulla di adatto nel mondo dell’usato, abbiamo acquistato una struttura nuova, ma anche lì non ci siamo accontentati: ho modificato il colore del legno di pino originale per armonizzarlo con il resto e renderlo più caldo e personalizzato.
Il risultato: funzionale, caldo e in perfetto stile Mobiletti
Abbiamo scelto insieme la palette colori e lo stile generale: rustico, semplice e accogliente, proprio come i prodotti che si troveranno sugli scaffali. Il risultato finale è uno spazio piccolo ma super funzionale, che esalta l’identità del negozio e dei suoi prodotti: ciliegie di Vignola IGP fresche ogni giorno, composte e succhi di frutta fatte con la loro frutta fresca.
Questa collaborazione è stata per me un vero regalo. Perché? Perché è perfettamente in linea con quello in cui credo: il riuso, la sostenibilità, la cura artigianale, il rispetto per la natura e per il cibo buono.
E poi sì, ammetto che lavorare pensando alle cassette piene di ciliegie mi ha messo di buonumore ogni giorno.
